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EMDR: dopo quanto funziona?

  • benedictaorlandi
  • 8 mag
  • Tempo di lettura: 4 min
Emdr: dopo quanto funziona? Un occhio che appare attraverso una foglia verde.

Con questo articolo mi piacerebbe rispondere ad una domanda che a volte viene posta, più o meno esplicitamente, dai pazienti: “l’EMDR dopo quanto funziona?”.

In realtà, il quesito “quanto tempo ci vorrà prima che inizierò a stare meglio?” è comunemente presente nella mente di una persona che sta per intraprendere un percorso di cura, sia esso medico o psicologico. Se ci pensiamo bene, forse questa è una di quelle cose che ci chiediamo più spesso nel momento in cui ci accingiamo ad iniziare un qualsiasi percorso per stare meglio.

 

Quando sperimentiamo ansia, umore deflesso, sintomi psicosomatici, stress ed altre difficoltà che hanno un impatto sulla nostra vita, è naturale desiderare una soluzione quanto più possibile rapida ed efficace per ridurre la sintomatologia riscontrata. L’EMDR può aiutarci in questo.

 

Si tratta di una metodologia completa ed estremamente efficace, che si occupa di trattare disturbi legati ad esperienze traumatiche o emotivamente stressanti, con l’obiettivo di favorirne l’elaborazione. Terapia d’elezione per i disturbi da stress post-traumatico, ma non solo, ci consente di lavorare su tutte quelle difficoltà conseguenti l’esposizione ad eventi particolarmente stressanti (siano essi incidenti, disastri naturali, traumi nelle relazioni di attaccamento, negative esperienze infantili e così via).

 

Lavorando sul ricordo delle esperienze traumatiche, l’EMDR consente al paziente un vero e proprio cambio di prospettiva, rendendo le stesse memorie non più così fortemente “disturbanti” e travolgenti dal punto di vista emotivo.

 

Ma arriviamo ora al nostro quesito iniziale …

 

L’EMDR dopo quanto funziona?

 

Tornando alla nostra domanda, su quanto tempo impieghi l’EMDR per mostrare i suoi frutti, possiamo dire in generale che il cambiamento è solitamente molto rapido, e questo indipendentemente dal tempo trascorso dell’evento traumatico.

 

In terapia, infatti, possiamo ritrovarci a parlare di esperienze anche molto antiche, che mai abbiamo osato neanche nominare nel corso della nostra vita, perché troppo dolorose e intrise di emozioni negative. A volte ci sono ricordi che facciamo fatica a menzionare anche a noi stessi, figuriamoci condividerli. Non è raro, riscontrare dentro di noi ricordi dolorosi che ci portiamo dietro sin dall’infanzia, magari nascosti in un cassetto, taciuti e tenuti in gran segreto. Questo perché ricordare spesso equivale a rivivere quella stessa esperienza nella nostra mente, tornando a sentirci di nuovo vulnerabili, sbagliati, “non visti” o “non in diritto” così come ci sentivamo da bambini.

 

Ebbene, nonostante la quantità di tempo che possa esser trascorsa, che sia una manciata di settimane, mesi o anni, l’EMDR ha dimostrato la sua efficacia nell’elaborazione rapida dell’evento e nello stimolare un cambiamento in tempi relativamente brevi.

 

Il ricordo traumatico tende ad andare incontro ad una desensibilizzazione già dopo qualche seduta (a volte già dalla primissima), perdendo la sua carica emotiva negativa. Al tempo stesso, emozioni e sensazioni corporee associate al ricordo, si riducono di intensità diventando via via più adattive. L’immagine stessa cambia, così come le cognizioni su di sé legate all’evento, il tutto con una inevitabile ricaduta positiva nella qualità di vita del paziente.

Si assiste, infatti, ad una generalizzazione dei risultati ottenuti nella propria vita quotidiana con l’assunzione di comportamenti più adattivi e funzionali, oltre che una riduzione della sintomatologia.

 

Quindi dopo quanto si possono iniziare a vedere i primi risultati?

 

La risposta può variare da persona a persona. Alcuni pazienti notano miglioramenti già dopo poche sedute, riferendo di sentirsi meno turbate dai ricordi. Per altri, i cambiamenti più significativi si manifestano nel corso di alcune settimane o mesi, man mano che il processo di elaborazione prosegue.

Anche all’interno dello stesso percorso, con la stessa persona, ci possono essere delle variabilità. Un ricordo può impiegarci un bel po' per essere elaborato e può richiedere numerose sedute per desensibilizzarsi, mentre un’altra memoria traumatica potrebbe andar incontro ad un’elaborazione completa già all’interno di una singola seduta.

 

È importante ricordare che il tempo specifico non si può definire a priori e può variare anche molto in base alla complessità, oltre che gravità, del disturbo. Ci sono vari elementi che possono intrecciarsi ed influenzare la durata del trattamento, come nuove difficoltà emerse nella vita del paziente, la quantità dei traumi su cui lavorare e così via.

 

Al tempo stesso la durata del trattamento può variare notevolmente da caso a caso, in base anche alla risposta individuale del paziente alla terapia, oltre che ai suoi obiettivi terapeutici.

Come mi preme sempre specificare, la psicoterapia per essere davvero efficace e completa deve essere individualizzata e personalizzata in base al singolo paziente che ci si trova davanti.

 

Il “dopo” un trattamento EMDR

 

Dopo aver risposto alla domanda “l’EMDR dopo quanto funziona?” può essere interessante una piccola riflessione su cosa ci si possa aspettare dopo un percorso di elaborazione del proprio passato.

In seguito a una psicoterapia EMDR il paziente non solo rafforza la propria autostima e fiducia in sé, ma acquisisce una consapevolezza importante: il ricordo di un evento traumatico, per quanto doloroso ed incancellabile, può essere trasformato!

 

Possiamo liberarci delle sequele negative del trauma, che ha agito a lungo su di noi, riscoprendo risorse preziose. Tutto ciò ci permetterà di guarire le nostre ferite e coltivare un benessere psicofisico duraturo. Dopo un percorso di EMDR, non è inusuale sentirsi alleggeriti dal peso di ricordi dolorosi che prima faticavamo a gestire. Insomma le catene di sofferenza possono essere spezzate.

 

Detto questo, è doveroso specificare che ogni percorso è unico ed individuale così come lo è ogni persona, non esistono quindi soluzioni universali, uguali per tutti, o da “bacchetta magica”, certo è però che l’EMDR può essere un validissimo alleato per coltivare il nostro benessere.

 

E tu ti sei mai chiesto prima di iniziare un percorso di terapia quanto tempo avresti impiegato per stare meglio? Se te lo stai chiedendo ora e, perché no, senti sia arrivato il momento di iniziare a lavorare su una sofferenza che magari ti porti dietro da un po', contattami pure! Ti darò tutte le informazioni di cui hai bisogno e rifletteremo insieme sulla possibilità di iniziare un percorso individualizzato.

Sai che l’EMDR può essere praticato con efficacia anche online? Questo rende tale strumento ancora più accessibile. Ricorda: il dolore attuale non deve essere il dolore del nostro domani.

 

 
 
 

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